5 agosto 2007 – Bici pubbliche a Parigi, un vero boom

Parigi

Quando le biciclette fanno bene al traffico e all’economia

    A soli 15 giorni dall’entrata in funzione di Vélib, il servizio di noleggio bici pubbliche di Parigi, già si registrano i primi successi: 80.000 persone utilizzano ogni giorno le 10.648 biciclette pubbliche disponibili nelle 750 stazioni dislocate nell’intera città.

    Ciò è la conferma che per spostamenti brevi urbani la bicicletta è il mezzo più conveniente e più competitivo di qualsiasi altro mezzo di trasporto cittadino. Inoltre circa 80.000 auto vengono lasciate a casa senza, per questo, che il commercio o l’economia della città si blocchi, come invece si grida qui da noi quando un qualche benchè piccolo intervento per favorire la mobilità ciclistica urbana viene intrapreso da una qualche Amministrazione comunale.

    Vélib (da Vélo e Liberté),  non a caso definito il più ambizioso progetto al mondo di bici a noleggio anche perchè si propone di raddoppiare il numero di bici pubbliche e quello di stazioni di prelievo entro fine anno (20.600 e 1451), rappresente una buona pratica dal punto di vista economico. Insieme al VeloV di Lione (il serivizio di bici pubbliche inaugurato un paio di anni fa con 2.500 biciclette a disposizione in 175 postazioni, di cui ogni bici è usata d’estate da 30 persone al giorno"), la realizzazione e la gestione del servizio non solo non costa un solo euro alle casse del Comune ma porta introiti per tasse di concessione. Inoltre, ed è un altro dato significativo, è interamente finanziato dai privati con i proventi della gestione gli spazi pubblicitari.

    Considerato che è indubbia l’utilità del servizio quale contributo significativo anche in termini di educazione alla mobilità alternativa e sostenibile, viene voglia di chiedersi: perchè da noi, in materia di traffico, i privati finanziano solo parcheggi sotterranei, ritenuti da tutti – erroneamente – la soluzione ai problemi di mobilità? Chissà che l’esperenza di Parigi non insegni qualcosa di nuovo ad amministratori, imprenditori e cittadini.

Lello Sforza
Ufficio Stampa FIAB onlus
(Federazione Italiana Amici della Bicicletta)

Parigi, 10.000 bici pubbliche ”low cost”

Parigi, da oggi oltre 10.000 bici pubbliche "low cost"

Parte il programa del sindaco contro smog e traffico "Ecco un buon esempio anche per le nostre città", dichiara il Presidente della Fiab Antonio Dalla Venezia.

Da oggi muovesi a Parigi senz’auto è più facile e più ecologico. E’ infatti stato inaugurato Velib (acronimo di "Vélo" e "Liberté"), un servizio di bici pubbliche "low cost" voluto dal Sindaco della capitale francesce, Bertrand Delanoe, per combattere traffico e smog.

10.648 biciclette in 750 stazioni di raccolta sono a disposizione di tutti i parigini che così potranno muoversi in città senza dover usare l’auto. Il progetto prevede già entro il prossimo anno il raddoppio delle bici e 200mila abbonamenti pari al 10% della popolazione parigina.

Ma quanto costa usare una bici? E’ obbligatorio abbonarsi, ma i prezzi sono veramente molto bassi: 1 euro per un giorno, cinque per una settimana, 29 per un anno. Dopodichè per la prima mezz’ora, l’utilizzo della bici è gratuito. Per un uso maggiore il prezzo aumenta fino a scoraggiare l’uso prolungato. E’ possibile prenotarsi anche sul web (http://www.velib.paris.fr).

E contro i furti? Le biciclette a noleggio sono equipaggiate con lucchetto e antifurto; i ciclisti pagheranno una cauzione che perderanno se il loro mezzo di trasporto scomparirà.

"Ecco un buon esempio di campagna anti-traffico e di diffusione della bicicletta come mezzo di trasporto urbano che le nostre città italiane potrebbero replicare" – dichiara il Presidente della Fiab Antonio Dalla Venezia. "Anche in Italia ci sono città dove sono attivi servizi di bici a noleggio, ma certamente con numeri molto più contenuti. Occorre che siano fatte scelte coraggiose" – continua Dalla Venezia.

La Fiab aveva già messo in cantiere l’organizzazione di un viaggio studio per tecnici e amministratori pubblici italiani, da tenersi il prossimo autunno a Lione, dove da due anni anni è entrato in servizio "VeloV", un servizio simile di bike-sharing con 2.500 biciclette disponibili in 175 stazioni di raccolta. "Ma non è escluso – conclude il Presidente della Fiab – che si possa organizzare anche una viaggio studio a Parigi per andare a vedere come è stato organizzato "Velib", che si prennaunica già un successo".

ECF – Comunicato stampa

European Cyclists’ Federation

COMUNICATO STAMPA del 25.05.2007

Per la prima volta un’italiana eletta Vice Presidente dell’European Cyclists’ Federation

Doretta Vicini, neo-consigliera nazionale della Fiab (Federazione Italiana Amici della Bicicletta) e vicepresidente dell’associazione cittadina Fiab Ciclobby di Milano, è stata eletta con 44 voti a favore su 49 aventi diritto, nell’esecutivo dell’European Cyclists’ Federation, dove tutti i consiglieri federali assumono il titolo di Vice-Presidente.
L’organizzazione europea con sede a Bruxelles, cui aderiscono 48 associazioni nazionali attive nella tutela degli interessi dei ciclisti (non sportivi) con sedi in 36 paesi, si propone la promozione della mobilità ciclistica all’interno delle politiche dei trasporti, dell’ambiente e del turismo, a livello europeo e internazionale.

L’elezione di Doretta Vicini è avvenuta a Berna nei giorni 18 e 19 maggio, nel corso dell’Assemblea Generale della Federazione Europea dei Ciclisti in cui è stato rieletto presidente, per il terzo anno consecutivo, il tedesco Manfred Neun.

E’ la prima volta che un’italiana assume un ruolo così importante e delicato specie ora che la mobilità ciclistica integrata è chiamata ad assumere un compito sempre più importante nelle politiche di mobilità sostenibile necessarie per combattere i cambiamenti climatici.

Nelle elezioni di Berna sono stati inoltre eletti: Jens Loft Rasmussen (tesoriere, Danimarca), Kevin Mayne (Regno Unito), Mirko Radovanac (Serbia; rieletto), Käthi Diethelm (Svizzera; rieletta), Frans van Schoot (Paesi Bassi, rieletto), Adam Bodor (Ungheria, rieletto).

Al tedesco Horst Hahn Klöckner, già presidente dell’ECF (2001-2004) e vice presidente dal 2005 al 2007, non ricandidatosi per motivi personali, su proposta del Presidente Manfred Neun l’Assemblea Generale dell’ECF ha deciso di conferire il titolo di Vice-presidente "onorario", per l’impegno prestato negli ultimi anni di rilancio della Federazione Europea dei Ciclisti. La cerimonia è avvenuta durante il ricevimento dei 50 delegati partecipanti all’incontro, presso la residenza del Sindaco di Berna.


Carissimi amici della FIAB,
E’ un grande onore per me essere stata eletta nel Management Committee dell’ECF, ma credo che questa scelta di Bruxelles costituisca soprattutto un dovuto omaggio alla FIAB e ai suoi dirigenti per l’impegno e la dedizione che la federazione e tutti i suoi membri hanno dimostrato in anni di duro lavoro di volontariato.
La mia passione per la bici è venuta prima del mio impegno associativo, ma combattere ormai da 12 anni per ottenere spazi per la ciclabilità attraverso Ciclobby e la FIAB è diventato per me sinonimo di impegno civile per una società più umana ed una qualità di vita migliore.
Grazie al mio background di interprete, alla mia conoscenza delle lingue e al mio recente incarico nel consiglio direttivo della FIAB, spero di essere una degna portavoce delle nostre istanze all’interno di ECF.
Attraverso il canale di ECF, la FIAB avrà l’opportunità di dare il suo contributo e in qualche modo di influenzare la politica della mobilità urbana e del turismo sostenibile della Comunità Europea. Sono convinta che l’Europa ci aiuterà ad imporre ai nostri amministratori misure che sostengano l’importanza di cambiamenti di stili di vita per il miglioramento delle nostre città e della nostra salute, e la bicicletta può giocare un ruolo centrale in questo processo, giacché, come diciamo noi della FIAB con uno slogan, "La bici guarda al futuro" ed io aggiungo ad un futuro migliore.

Doretta Vicini

12-16 giugno 2007 – Conferenza internazionale ”Velo-City”

Conferenza internazionale "Velo-City"
Dal 12 al 16 giugno 2007 – E’ conto alla rovescia

Il prossimo 12 giugno si apre a Monaco di Baviera l’edizione 2007 della Conferenza internazionale sulla mobilità ciclistica "Velo-City", la principale al mondo nel suo genere. L’iniziativa è promossa dall’European Cyclists’ Federation. Il tema di quest’anno è "Dalla visione alla realtà".

A dare il benvenuto ai 400 delegati saranno Wolfgang Tiefensee, Ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture della Germania federale, Manfred Neun, Presidente dell’European Cyclists’ Federation, Christian Ude e Hep Monatzeder, rispettivamente Borgomastro e Sindaco di Monaco di Baviera.

Per  quattro giorni, fino a venerdì 15, la capitale bavarese sarà centro mondiale della bicicletta come mezzo di trasporto. Il programma dettagliato dei lavori è disponibile on line cliccando su www.velo-city2007.com dove possono essere consultati anche le sintesi dei 300 interventi. Previsti numerosi eventi collaterali come visite tecniche alle infrastrutture ciclabili della città di Monaco.

La delegazione Fiab sarà guidata da Luigi Riccardi, past president ed ora direttore dell’organizzazione italiana dei ciclisti, nominato dall’ECF "Ambasciatore" del Velo-City 2007 in Italia.

Tra i principali temi delle sessioni plenarie: "Confronto tra politiche della ciclabilità nei diversi Paesi europei", "Strategie per promuovere la mobilità ciclistica in  ambito nazionale e metropolitano", "Il futuro della mobilità". Inoltre decine di laboratori e poster.


Lello Sforza
Ufficio Stampa FIAB onlus
(Federazione Italiana Amici della Bicicletta)
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Tuteliamo chi sceglie la bicicletta per andare al lavoro

Proposta di legge per il riconoscimento dell’infortunio in itinere

Proposta di legge FIAB

Nell’ambito delle politiche a favore della mobilità sostenibile e, in particolare, dell’incentivazione dell’uso della bicicletta, all’art. 12 del decreto legislativo n. 38 del 23/2/2000, dopo la frase “L’assicurazione opera anche nel caso di utilizzo del mezzo di trasporto privato, purché necessitato” è aggiunto quanto segue : “L’uso della bicicletta è comunque coperto da assicurazione, anche nel caso di percorsi brevi o di possibile utilizzo del mezzo pubblico.”

Presentazione
L’art. 12 del dlgs n. 38/2000 ha introdotto nella legislazione riguardante l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro (testo unico) l’“infortunio in itinere”, già precedentemente riconosciuto sulla base di interpretazioni giurisprudenziali.
E’ tutelato l’infortunio, subito dal lavoratore assicurato, nel normale percorso dalla dimora abituale al lavoro e ritorno, sia che avvenga a piedi sia con mezzi pubblici. Per quanto riguarda il mezzo privato, invece, l’uso deve essere "necessitato" (non esistono mezzi pubblici, non coprono l’intero tragitto o gli orari non coincidono con quelli del lavoro, ecc.).
Di conseguenza la scelta della bicicletta per recarsi al lavoro è considerata alla stregua di qualsiasi altro mezzo privato (auto, motociclo) e, pur sussistendo tutti gli altri elementi previsti dalla legge, è respinta la domanda di indennizzo del ciclista che subisce un infortunio ma che avrebbe potuto usare il mezzo pubblico.
Ci sembra che l’uso della bicicletta sia da considerare socialmente utile e meritevole, alla stregua di quello del mezzo pubblico.
Chi sceglie la bicicletta per andare al lavoro va tutelato perché aiuta l’ambiente (non inquina non fa rumore, non consuma carburante, ecc.) e, se non usa l’auto contribuisce a diminuire il traffico e la congestione urbana, se non usa il mezzo pubblico contribuisce a rendere meno affollato il servizio.
Inoltre l’uso della bicicletta, in un certo qual senso, può essere “necessitato” da motivi personali ed economici importanti: il lavoratore risparmia l’abbonamento al mezzo pubblico, in molti tragitti è più veloce del mezzo pubblico – per il quale vanno considerate anche le attese, i ritardi, il disagio per l’affollamento- e fa pertanto risparmiare tempo ed inutile stress, permette anzi di svolgere un sano movimento (fisicamente e psicologicamente migliore che imbottigliarsi nel traffico con l’auto o accalcarsi in mezzi pubblici ormai ovunque al limite della capienza).
Più in generale la FIAB ritiene che, nell’ambito delle politiche a sostegno della Mobilità Sostenibile debba rientrare a pieno titolo l’incentivazione della bicicletta e che, pertanto, sia necessario attivare, in ogni possibile ambito legislativo ed amministrativo, provvedimenti che ne favoriscano e ne tutelino l’uso.
L’introduzione di una tutela assicurativa dell’uso della bicicletta nei tragitti lavorativi, se da una parte costituisce sostegno concreto, e per così dire "rafforzato", dell’utenza debole della strada, alla quale appartiene il ciclista, dall’altra induce ad una consapevolezza diffusa del problema della sicurezza di tali utenti anche da parte degli enti assicurativi pubblici che, come è noto, sono oggi istituzionalmente preposti non solo al risarcimento dei danni ma soprattutto alla prevenzione degli incidenti lavorativi.
Se, alla luce di tanti tragici fatti, il problema della sicurezza nei luoghi di lavoro è ormai giustamente considerato una priorità politica, altrettanto si può dire di quello della sicurezza stradale, dove politiche più incisive sono ormai inderogabili.

Maggiori informazioni e petizione on line nel sito FIAB: http://www.fiab-onlus.it/infortuni/index.htm