Cicloturisti olandesi aggrediti a Roma

Cicloturisti olandesi aggrediti a Roma

La FIAB risponde al sindaco Alemanno

Una nota della FIAB che Ostia in Bici XIII sottoscrive totalmente

In merito alle dichiarazioni del sindaco Alemanno secondo cui i due cicloturisti olandesi aggrediti e sottoposti a violenze fisiche sono stati degli imprudenti ad accamparsi in un posto isolato alle porte di Roma dopo aver chiesto informazioni "ad un branco di pastori immigrati", interviene Claudio Pedroni, Consigliere nazionale della Federazione Italiana Amici della Bicicletta e responsabile Reti Ciclabili, che parla all’Amministratore pubblico ma anche all’appassionato di montagna.

"Egregio Sindaco di Roma, è troppo comodo scaricare le responsabilità sull’imprudenza dei due ciclisti olandesi vittime di rapina e violenza. Certo, forse sono stati imprudenti, ma è proprio sicuro che quei due disgraziati sapessero dove andare? E’ proprio sicuro che Roma sia una città a misura del cicloturista? Noi pensiamo di no. A Roma, come in Italia, il cicloturismo non è mai stato una preoccupazione dei nostri Amministratori!

E’ assolutamente verosimile che quei due cicloturisti olandesi non sapessero dove andare. I ciclisti forestieri attratti dalle bellezze del nostro Paese, in realtà non trovano praticamente nulla per loro:

  • non trovano piste ciclabili, a parte l’eccezione del Trentino Alto Adige e qualche rara Provincia che ha ben operato,
  • non trovano segnaletica dedicata,
  • non trovano mappe e guide loro dedicate,
  • non trovano una ospitalità loro dedicata.

I due ciclisti vittime della violenza seguono un altro loro connazionale che non più di un mese fa è stato ucciso sulle rampe dell’Aprica nel bresciano. E’ una pena che questo popolo civile, che fa della bicicletta uno strumento quotidiano di trasporto e uno strumento per la pratica di un turismo davvero sostenibili, venga in Italia dall’Olanda con le proprie bici cariche del bagaglio, e le vacanze si trasformino in incubi o tragedie.

FIAB da anni richiama l’attenzione di tutti i livelli di Governo sulla necessità di operare a favore della mobilità ciclistica. E al tempo stesso mette a punto direttamente proprie iniziative. Come le proposte di reti ciclabili "BICITALIA" e di segnaletica dedicata, la pratica attiva del cicloturismo e la promozione della bicicletta come mezzo di trasporto, l’istituzione online del network ALBERGABICI, proprio per far sentire meno abbandonati i poveri cicloturisti centroeuropei che pedalano tra le auto e i tir.

E’ assolutamente indispensabile fare qualcosa per rendere le strade più sicure dal traffico e in generale per fare dell’Italia un paese "Bicycle friendly". Altrimenti il cicloturismo, che secondo tutti gli analisti di settore è in crescita a due cifre, resterà per sempre lontano dal nostro Bel Paese, rimarrà un oggetto misterioso.

Eppure non partiamo da zero. Esiste inattuata la delibera CIPE del 2001 che impegnava il Governo ad elaborare una "rete di percorribilità ciclistica nazionale" necessaria per far decollare il turismo in bicicletta. Di contro assistiamo ai continui lamenti degli operatori che vedono diminuire le presenze turistiche in questo paese e non si accorgono, ad esempio, che l’80 % del lavoro dei tour operator cicloturistici italiani consiste nel portare nostri connazionali a fare vacanze in bicicletta in Olanda, Austria, Germania, Francia.

Caro Sindaco di Roma, va bene incolpare i soliti Rumeni che pure hanno commesso di fatto un atto criminale, ma va molto meno bene accusare di imprudenza i cicloturisti olandesi. Si vuole forse dire che per girare in Italia sarebbe meglio utilizzare veicoli con vetri antiproiettile? Sappiamo, Signor Sindaco, che lei è appassionato di montagna: siamo stupiti di tanta leggerezza nell’analisi di questo evento e ci dispiace poiché il tema merita più attenzione".

Lello Sforza
Ufficio Stampa FIAB onlus
(Federazione Italiana Amici della Bicicletta)