Cronaca della gita del 1 Aprile 2007 – Le cascate di Castel Giuliano

Cronaca della gita del 1 Aprile

Cascate di Castel Giuliano – Cerveteri – Bracciano

Scaricate le biciclette dalle rispettive auto nel parcheggio della stazione ferroviaria di Bracciano e, dopo un mini warm-up per scaldare le gomme siamo partiti in 12 nella direzione delle cascate per raggiungere Cerveteri.

Usciti dal paese ancora un pò dormiente con il vantaggio di avere poche macchine nelle strade cittadine, ci siamo inoltrati percorrendo strade bianche nella campagna che divide geograficamente Bracciano dalle colline sovrastanti Cerveteri.

Percorso uno splendido tratto di campagna che ci ha accolto con ampi spazi ed il verde primaverile, ci siamo trovati nei pressi del casale di Mozzoneta per imboccare la strada di Panzanata e puntare decisamente verso il fosso della Mola che si è presentato opponendo una piccola resistenza al suo attraversamento in modo da offrire la possibilità a quasi tutti noi di dare una sciacquata alle scarpe ed una rinfrescata ai piedi. Evidentemente la natura ha deciso che prima di arrivare alle cascate bisogna lavarsi i piedi (c’è chi obbliga a lasciare le scarpe fuori……….).

Dopo la visita e le foto di rito alle cascate, mantenendo le tradizioni del “pesce di aprile” c’è chi ci ha fatto mettere in posa per scattare foto con una macchina senza rullino all’interno, biciclette a mano, abbiamo iniziato ad arrampicarci come muli provetti per un sentiero faticoso e ruvido come la splendida natura mediterranea che lo circonda.

Dopo non poca fatica siamo riusciti a trovare uno slargo adeguato per consumare i panini che indipendentemente dal numero sono sembrati veramente pochi per appagare lo sforzo fatto.
 
Arrivati a Cerveteri davanti ai resti del vecchio castello abbiamo gustato un caffè che ci ha ricaricato lo spirito per il rientro. Il breve tratto asfaltato per raggiungere la stradina bianca ed in salita, per non smentire la caratteristica principale della gita ci ha proiettato nuovamente nel bosco lontano dalla civiltà del quotidiano.
 
Rifocillati presso il casale delle Galeracce con le ultime forze rimaste abbiamo preso la strada per rientrare a Bracciano.
Certo non c’era modo migliore di salutare l’ingresso della primavera che quello di passare una giornata in mezzo ai boschi che seppur vicino a Roma sono fortunatamente poco conosciuti e frequentati.

Con un po’ di stanchezza nelle gambe e distribuendo complimenti a tutti i partecipanti soprattutto a coloro che con il manubrio fra i denti sono rientrati a Bracciano a riprova di aver vissuto e partecipato alla gita baipassando sacrifici e fatiche non comuni, auguro una BUONA PASQUA magari in bicicletta.

L’Accompagnatore
Paolo