Cronaca di Bicivagando nella Roma di Belli…

Cronaca dell’uscita di Domenica 20 Ottobre 2013

BICIVAGANDO nella Roma di Belli …tra devozioni e superstizioni…

Una passeggiata complicata da qualche imprevisto che ci ha costretto a qualche accelerazione per recuperare il tempo perduto.

Il tema era apparentemente banale ma ci ha portato dentro, forse più di altre volte, alla complessa poetica di Belli. Complessa non tanto per le storie che racconta, tutte comunque interessanti, ma per il linguaggio e la possibilità che ci ha dato di sbirciare dall’interno il complesso rapporto del popolo di Roma con le "devozioni" e le "superstizioni". Il gruppo dei bici-teatranti ci ha di nuovo accompagnato con la lettura dei sette sonetti e di qualche “ricetta” per vincere al lotto.

La passeggiata è iniziata con una salita, inaspettata ai più, che ha suscitato qualche protesta e speriamo che non ci siano conseguenze legali per il responsabile che aveva dichiarato: passeggiata facile, non presenta difficoltà particolari… L’arrivo a Santa Balbina lungo una stradina che, come una macchina del tempo, ci ha riportato indietro di un paio di secoli, insieme all’incredibile storia di un “cacciatore di serpenti” raccontata da Ivana, ha placato gli animi. L’incontro ravvicinato con una maratona ci ha costretto a qualche deviazione ma alla fine siamo arrivati a San Bartolomeo all’Isola dove Gianfranco ha raccontato di maritozzi e “devozioni” quaresimali.

Un altro tuffo nel passato ci ha portato a San Francesco a Ripa dove Etta ci ha raccontato la sfortunata storia di un’anima prima volata in Paradiso e poi retrocessa in Purgatorio a causa di una moneta falsa. L’attraversamento di Trastevere si è concluso nel dedalo di vicoli che ci ha condotto a piazza Belli. Dopo un devoto saluto al nostro nume tutelare, abbiamo attraversato il Tevere e ci siamo addentrati nel quartiere ebraico fiancheggiando Sant’Angelo in Pescheria e raggiungendo alla fine piazza Venezia e via Cavour (altra salita non segnalata, la situazione di Gianfranco si è aggravata…) da dove siamo arrivati a San Martino ai Monti: la sosta si segnala per due eventi notevoli. Patrizia ci ha raccontato una storia di Santi e delle loro virtù taumaturgiche, insistendo forse un po’ troppo su quelle di San Martino, oltre a tutto mimandole… Poi una rivolta in piena regola ha costretto Gianfranco e Patrizia alla distribuzione di maritozzi e muffin. Il posto non era esattamente bello ma alla fine le qualità dei dolci hanno prevalso sulla situazione ambientale “difficile”. Da San Martino ai Monti ci siamo spostati in un altro posto fermo in un altro tempo: la piazzetta di San Vito affiancata dall’arco di Gallieno.

Un luogo da fantasmi, sicuramente da folletti come ci ha splendidamente raccontato Sergio. Stregati dal posto, non ci siamo spostati a Santa Maria Maggiore come previsto e Roberto ci ha raccontato li una storia di indulgenze e di come fisicamente venissero conquistate… Da San Vito, la passeggiata si è rapidamente avviata verso la conclusione raggiungendo i Santi Quattro Coronati ed il monastero fortezza, testimone di un tempo duro e difficile. Paolo ci ha raccontato una storia di giustizia pilotata, forse “poco devota” ma permeata di un cinismo universale che dal tempo di Belli, come in un caleidoscopio, si riflette con forza immutata fino a noi.

Grazie a tutti e a presto,

Gianfranco