Il manifesto di ”inbici”

approvato per acclamazione nella sessione plenaria conclusiva dell’11 novembre 2007

Prima Conferenza nazionale della Bicicletta

Milano 9-10-11 Novembre 2007

il manifesto di "inbici"

“due ruote per il futuro”
Sulla base delle tesi, dei lavori, delle analisi e delle riflessioni compiute nei tre giorni di attività, con la partecipazione di oltre 500 persone, amministratori pubblici e privati, tecnici, esperti, rappresentanti delle associazioni ciclo-ambientaliste e sportive, cittadini;

La Prima Conferenza Nazionale della Bici

Al fine di dare impulso alla mobilità ciclistica a livello urbano, turistico e sportivo
chiede
al Parlamento e al Governo nazionale di impegnarsi per:

  1.  l’istituzione fin dal prossimo esercizio finanziario del Servizio Nazionale per la Mobilità Ciclistica , con i seguenti compiti:
  • a. la competenza istruttoria di tutti i provvedimenti in materia di sostegno alla mobilità ciclistica;
  • b. la predisposizione del Piano Generale della Mobilità Ciclistica a valenza almeno quinquennale, nel quale vengano definiti gli obiettivi di sviluppo dell’uso della bicicletta, per la mobilità quotidiana, per il turismo e per lo sport;
  • c. la rilevazione e il monitoraggio, attraverso l’apporto delle Regioni e delle Province, dell’estensione delle reti urbane ed extraurbane di itinerari e piste ciclabili (Censimento della Ciclabilità);
  • d. la predisposizione della Rete nazionale di percorribilità ciclistica (prevista dalla delibera CIPE del febbraio 2001) a partire dalla proposta di rete di Bicitalia;
  • e. la promozione di politiche che incrementino l’uso modale della bicicletta con l’obiettivo di conseguire in un quinquennio il 10% degli spostamenti totali quotidiani con la bicicletta; la definizione di standard e di linee guida in materia di ciclabilità e di moderazione del traffico;
  • f. lo studio analitico degli incidenti che coinvolgono i ciclisti per individuare gli interventi f. necessari ad accrescere la sicurezza stradale;
  • g. l’individuazione delle forme di incentivazione e defiscalizzazione per sviluppare l’uso della bicicletta;
  • h. il raccordo fra i Ministeri competenti per coordinare tutte le diverse attività connesse alla mobilità ciclistica;
  • i. l’individuazione di standard per la realizzazione e la gestione dei servizi di bike sharing, per agevolarne la diffusione in tutte le aree metropolitane;
  • j. l’organizzazione di eventi nazionali, azioni pubblicitarie e di “marketing territoriale” per la promozione della bicicletta;

Tale Servizio dovrebbe configurarsi, come una struttura leggera, in grado di coordinare, animare e promuovere le iniziative a livello interministeriale e coinvolgere le istituzioni regionali e locali, assieme ai portatori d’interesse diffuso, sul modello o come emanazione del Tavolo nazionale della Mobilità sostenibile, istituito dal Ministero dell’Ambiente;

  1. La predisposizione e l’approvazione delle necessarie modifiche del Codice della Strada per tenere conto delle specifiche esigenze della mobilità ciclistica e per dare effettiva attuazione al principio programmatico contenuto nell’art. 1 del CdS stesso: Le norme e i provvedimenti attuativi s’ispirano al principio della sicurezza stradale, perseguendo gli obiettivi di una razionale gestione della mobilità, della protezione dell’ambiente e del risparmio energetico.
  2. L’aggiornamento della legge 366/98 sulla mobilità ciclistica che ne renda efficace e incisiva l’azione benefica anche mediante lo stanziamento continuativo, a partire dalla Legge Finanziaria in discussione, delle risorse economiche necessarie, prevedendo fra l’altro:
  • a. un vincolo di destinazione per la bicicletta di percentuali significative sugli stanziamenti previsti per la realizzazione di opere pubbliche stradali e di trasporto; gettiti di lotterie, trasferimento di quote degli introiti derivanti a vario titolo dalla motorizzazione;
  • b. normative a tutela dei sedimi di viabilità e ferrovie minori nonché di argini e alzaie della rete idrica quali demanio per la mobilità ciclo-pedonale nazionale e locale;
  • c. normative d’indirizzo per le regole tecniche più attente alla sicurezza;
  • d. normative per la tutela assicurativa nazionale contro gli infortuni dei cittadini che utilizzano la bicicletta quale veicolo di spostamento quotidiano;
  • e. regimi fiscali agevolati per le opere e i servizi alla mobilità sostenibile
  1. L’attivazione di iniziative per rilanciare lo sport ciclistico a livello amatoriale al fine di formare nuove giovani generazioni alla pratica del ciclismo in tutte le sue declinazioni e promuovere azioni più incisive a tutela di un’etica dell’agonismo rispettosa della salute individuale di ogni singolo atleta;

chiede
alle Regioni di impegnarsi per:

  1. promuovere una legislazione favorevole alla bicicletta, armonizzando gli strumenti adottati affinché venga attivato un disegno omogeneo di strategie in tutto il Paese;
  2. farsi parte diligente per implementare le direttive nazionali, coordinando le attività delle Province e degli enti locali e affidando i reciproci compiti per realizzare una rete continua e razionale di percorsi protetti;
  3. assicurare risorse costanti per le opere, i servizi, la manutenzione;

chiede
alle Province, ai Comuni e alle aree protette di impegnarsi per:

  1. la pianificazione strategica e la realizzazione delle reti ciclabili a livello provinciale e locale, garantendo la continuità dei percorsi;
  2. la promozione e l’attivazione dei servizi per l’intermodalità:
  3. la promozione di sistemi unificati di bike sharing;
  4. alle aree protette raccomanda la realizzazione di reti prive d’impatto per l’ambiente che promuovano un turismo sostenibile e partecipativo;

chiede
ai gestori del trasporto pubblico di impegnarsi per:

  1. assicurare la massima diffusione del trasporto bici al seguito sia nel trasporto pubblico locale che sui treni a lunga percorrenza e delle velo-stazioni,
  2. introdure sistemi tariffari incentivanti;

chiede
agli organismi sportivi di impegnarsi per:

  1. promuovere ogni azione possibile per garantire l’etica sportiva a tutti i livelli, concertando con le federazioni internazionali standard che garantiscano il rispetto delle regole a tutela della salute in tutte le competizioni;
  2. promuovere nuove azioni per il rilancio dello sport giovanile e la formazione delle nuove leve di praticanti, interagendo anche con la scuola;
  3. promuovere azioni che riducano l’impatto ambientale delle grandi competizioni su strada e in montagna, impegnandosi a mitigare e compensare i danni eventualmente prodotti.

Propone
L’aggiornamento della Conferenza nazionale al 2009, consolidando il gruppo di lavoro (comitato tecnico scientifico) che ha organizzato l’appuntamento di Milano attraverso l’organizzazione d’iniziative intermedie.