6 settembre 2007 – Comunicato stampa

6 settembre 2007 – Comunicato stampa

Utilizzo e sicurezza della dorsale del Tevere

    La vigliacca aggressione subita da un ciclista sulla pista ciclabile del Tevere nei pressi di Tor di Valle, al quale tutti noi auguriamo una pronta guarigione, ha dato luogo ad una serie di  proposte con lo scopo di rendere detti percorsi sicuri a tutte le ore del giorno.

    La proposta di Roma-ciclabile delle ronde ci sembra piuttosto bizzarra ed anche poco efficace, più importante sarebbe una vigilanza regolare delle forze dell’ordine, come pure dotare la pista stessa di idonee infrastrutture consone ad una dorsale di tale importanza.

    Il parere dell’associazione Ostia in Bici XIII è che la sicurezza di un tracciato come questo, spesso troppo isolato, si acquisisce con una maggiore e più assidua frequentazione. Il tutto scaturisce da una generale messa in rete dei percorsi ciclabili e ciclo-pedonali, anche in connessione con la viabilità ordinaria e con adeguata segnaletica ai vari sbocchi.


   

 
    I frequenti innesti sulla pista, la tante volte annunciata prosecuzione del percorso verso il Mare di Roma affiancando e collegando fra loro aree densamente urbanizzate con una scontata maggiore frequentazione la renderebbero di certo più sicura.
   
    Allo stato dell’arte la dorsale del Tevere (lato sud) raggiunge il GRA in un Cul de Sac senza uscita e dal quale si esce solo ripercorrendola a ritroso, tutto ciò consente ai soliti sbandati, purtroppo sempre presenti nelle aree lungo i fiumi ed isolate, di organizzare la trappola dell’aggressione. La cosa al momento più importante (che doveva essere pensata al momento della realizzazione della pista) è di aprire il passaggio, sotto lo svincolo del raccordo, su via di Mezzocammino, verso Vitinia ed la Cristoforo Colombo.

    La strada ed il sottopasso peraltro già esistono si tratta semplicemente di autorizzare l’apertura di due cancelli per consentire il transito alle bici ed ai pedoni (crediamo di pertinenza Ardis), comunque pubblica. Questo apparentemente irrilevante passaggio, darebbe continuità al tracciato, anche se su strada veicolare , ne aumenterebbe l’utilizzo migliorandone automaticamente la sicurezza, oltre ad offrire una possibile via di fuga in caso di presunto sospetto pericolo.

    Se, come siamo certi la sicurezza di una strada isolata aumenta con la sua frequentazione una attenta ricerca e valutazione del tracciato offrirebbe sicuramente tante altre vie di uscita oltre naturalmente al dovere civico di ognuno di noi di segnalare alle forze dell’ordine eventuali situazioni sospette.

Ostia in Bici XIII