28 giugno – 3 luglio 2007 – Cronaca del Viaggio sulla Via Francigena

28 giugno – 3 luglio 2007

Cronaca del Viaggio sulla Via Francigena

A cavallo dei giorni di fine mese di giugno e inizio di luglio con un gruppo di 6 ciclisti ho percorso il tratto della Via Francigena tra Lucca e Roma di cui riporto alcune impressioni.

Partiti da Lucca il 29/06 dove abbiamo dormito e goduto di una città unica nel suo genere, al mattino con l’obbiettivo di raggiungere S.Gimignano verso sera, ci siamo inoltrati per la pianeggiante Garfagnana baipassando Fucecchio e Altopascio con pò di difficoltà in quanto la segnaletica del percorso Francigena è assente, costrigendoci spesso a ricorre alla SS2 Cassia.

La sosta doverosa a S.Miniato, comune della provincia di Pisa che con soli 140 mt. s.l.m. offre un paesaggio suggestivo quasi a perdita d’occhio su buona parte del territorio, mostrandoci in lontananza la strada percorsa. La tappa S.Miniato segna anche la fine di un tratto di strada semipianeggiante e la considero la porta per accedere alle colline Senesi. Colline che si sono presentate presto con il loro fascino ma, anche con le loro salite impegnative come quella di Gambasi Terme impossibile ed interminabile. Purtroppo non sarà l’unica.

La fatica è stata poi ripagata quando la strada ci ha mostrato in lontananza le torri di S.Gimignano.

Spettacolo unico che significava anche il raggiungimento della prima tappa.

Pernottato nel Monastero di S.Girolamo e goduto dell’aria più che fresca della sera, il mattino successivo ci siamo diretti a Poggibonsi per un simpatico saluto ai parenti Francesco e poi verso la Val d’Elsa.

Fatta la prima sosta all’interno della mura medievali di Monteriggioni e riposati ci siamo diretti verso Siena dove siamo arrivati nel primo pomeriggio. Non è stato difficile farsi coinvolgere dalla quantità di turisti che invadevano le strade tutte imbandierate per l’occasione del primo Palio. Percorsa la via centrale con la bicicletta alla mano siamo arrivati al Duomo dove oltre la visita abbiamo potuto recuperare un timbro per le nostre credenziali.

Inevitabile la visita a piazza del Campo già allestita con gli spalti e la terra gialla, tipica del senese, posizionata sulla strada che circumnaviga la piazza a forma di conchiglia per creare una pista per permettere la corsa storica dei cavalli.

Con le scarpe ancora inzaccherate ed un po’ stanchi ci siamo diretti verso Monteroni d’Arbia per il pernottamento. La tappa del giorno successivo per arrivare ad Acquapendente passando per Radicofani è risultata decisamente la più dura in termini ciclistici, i 6 km che danno inizio alla rampa per salire alla torre di Radicofani ci hanno fatto dimenticare le bellezze di S.Quirico d’Orcia ed apprezzare un passaggio nel furgone. Devo annotare che solo uno di noi è riuscito ad arrivare in sella sotto la torre. La discesa di altrettanti 6 km nel versante opposto ci ha proiettati verso Acquapendente dove un albergo a 2 stelle all’inizio del paese ci è sembrato l’oasi di salvezza anche perché la giornata si è rivelata particolarmente calda.

Presi i contatti con Roberto ed Angelo il mattino successivo ci siamo diretti alla volta di Bolsena.

Finalmente abbiamo potuto percorrere strade bianche adeguatamente segnalate fuori dal traffico stradale.

Quasi con puntualità Svizzera ci siamo incontrati alla chiesa di S.Cristina in Bolsena con gli altri provenienti da Viterbo.

Tutti d’accordo nel raggiungere Montefiascone per una pausa con spuntino, peccato che il tempo era un pò grigio e non abbiamo potuto godere del panorama offerto dalla terrazza sul lago del ristorantino. Sopraggiunti a Viterbo un pò smarriti dagli innumerevoli svincoli stradali per riprendere la giusta strada qualcuno ha anche provato a percorrere un tratto di autostrada Orte-Viterbo, meno male che uno svincolo vicino ci ha riportato rapidamente sulla strada giusta.

Sopraggiunti a Vetralla ed accolti simpaticamente nel convento delle Benedettine, dietro il cimitero, ci siamo potuti riprendere da una giornata segnata da vento sciroccale con qualche goccia misto sabbia acqua. La cena consumata nel refettorio del convento è stata deliziosa, il giardino del convento ed il silenzio hanno facilitato i commenti alle tappe ormai alle nostre spalle e l’affiorare il sempre più reale pensiero che il giorno dopo saremmo arrivati a Roma.

Fatta colazione chiusi i bagagli sistemato il furgone l’unico pensiero è stato ROMA. Passato Cura di Vetralla, raggiunta Capranica tramite una strada di campagna costeggiata da noccioli affrontate le difficoltà della Cassia Bis ci siamo fermati a Campagnano per una sosta. Dopo una pizza di notevole fattura ci siamo diretti con non poche difficoltà al santuario della Madonna del Sorbo (chiuso per restauro), e puntare in direzione La Storta per poi raggiungere P.za S.Pietro.

Alle 17:30 del pomeriggio del 3/07 siamo entrati in S.Pietro, stanchi ma, soddisfatti. D’obbligo la foto di gruppo con la fontana della piazza. Dopo aver ricercato invano l’ufficio che ci potesse apporre l’ultimo timbro sulla credenziale, siamo andati a Piramide per caricare le bici sul furgone e prendere la metro per rientrare ad Ostia.

Decisamente un bel viaggio anche perché la cornice del paesaggio è stata notevole però non paragonabile al Cammino de Santiago in termini di linearità del percorso, segnaletica, ospitalità, possibilità di avere il timbro sulla credenziale ecc….. Credo che ci sia ancora molto da fare per rendere percorribile il percorso sia a piedi che con la bicicletta.

L’organizzatore Paolo