La mobilità sulla Cristoforo Colombo: ostaggio della demagogia politica?
Da anni si fa un gran parlare della Cristoforo Colombo e dei suoi mali: pericolosità, congestione costante per i pendolari del lavoro, trappola per i bagnanti e per i residenti d’estate. Le soluzioni via via proposte sono state tante, a volte anche fantasiose (si ricordino i sensi unici alternati: tutti in un senso la mattina, tutti nell’altro la sera…). Purtroppo quelle serie molto poche, o comunque sempre con un’ottica molto limitata.Oggi si parla di sottopassi e di ‘fluidificazione del traffico’ come della cura di tutti i mali. Oggi vorrei veramente porre queste domande: “Ma quanta strada in più si pensa di fare una volta realizzati i sottopassi e resa la Colombo un’autostrada ad otto corsie? Come si pensa di poter andare al mare, il nostro mare, con otto corsie che vomitano macchine da Roma? Come immettersi sul Raccordo sempre bloccato?
Tanto più che, ora più che mai, i soldi mancano, e nessuna amministrazione metterà mai in campo 60mln di euro per la Cristoforo Colombo, e chi lo dice lo fà con la coscienza di mentire, spesso con il solo scopo di sventolare la solita carota demagogica ed elettorale o, peggio ancora, come ottima scusa per deliberare nuove lucrose lottizzazioni negli interessi del costruttore di turno, migliaia di nuove abitazioni, varianti al Piano Regolatore magari in compensazione di aree che nulla hanno a che vedere con il nostro territorio: chi sa dove siano esattamente Monte Arsiccio e Tormarancia?? Sono le aree in compensazione per le quali poche settimane fa nel nostro Municipio nella seduta dell’11/12 Novembre scorso si è approvato il cosiddetto progetto urbanistico “Infernetto” che, a fronte di previste opere a scomputo (tra cui un sottopasso) di dubbia realizzazione visti i precedenti delle Terrazze del Presidente e vista l’íncapacità di progettazione di opere urbanistiche (vedi la pista ciclabile tra Casalpalocco e la Pineta di Castelfusano, programmata nel 2005, bloccata da mesi in corso d’opera per errori progettuali), autorizza la trasformazione di centinaia di ettari dell’infernetto, tra Via Ferrari e Via Cilea, da verde pubblico e servizi in aree edificabili ad uso residenziale: altri 270.000 metri cubi di cemento e quasi 1000 appartamenti in edifici da 4 piani in nome della ‘mobilità’. Ma quale mobilità? Quella ad uso elettorale, che ci prende in giro dicendo che è possibile continuare ad andare a lavorare a Roma in macchina? Di prendere il GRA e di andare da Roma al mare la domenica in automobile? Quella che distrugge la nostra qualità della vita, che svaluta le nostre case perché senza alternativa alla macchina?
- Un corridoio dedicato di trasporto pubblico e ciclabile sulla Cristoforo Colombo, da Ostia all’EUR, così come già previsto dal Piano Regolatore
- Parcheggi di scambio, nel cuore di Axa, Palocco, Infernetto (al Drive-in per esempio, o proprio dove si è autorizzato il nuovo progetto residenziale all’Infernetto) da dove far partire i mezzi pubblici
- Altre fermate della metro sulla Roma-Lido e treni più frequenti
- Uno studio serio dei flussi di traffico
- Stop alle varianti urbanistiche in favore del costruttore di turno ed agli insediamenti residenziali in compensazione di aree che nulla hanno a che vedere con il nostro territorio
- Limitazione del trasporto privato (meno auto in circolazione = maggiore vivibilità), zone 30km/h, rispetto delle elementari norme di circolazione
- Parcheggi a pagamento per i non residenti nel municipio sul lungomare per finanziare interventi di mobilità sostenibile (corsie preferenziali, marciapiedi, ciclabili, attraversamenti pedonali rialzati)
- Percorsi ciclabili per riprenderci un territorio a misura d’uomo e non delle automobili (per poter raggiungere il nostro mare e la nostra pineta)